No, non è la BBC. Se lo saranno detti in molti, specialmente in queste ore, davanti alle annunciate variazioni di palinsesto della RAI. Eppure, anche dalle parti della TV pubblica britannica c'è chi ha da ridire: e, incredibile a dirsi, lo fa in nome della stessa libertà e pluralità di informazione di cui nel nostro paese lamentiamo la scomparsa, riconoscendole quasi esclusivo appannaggio delle esperienze estere. Per giunta, a muovere accuse di posizione dominante al broadcaster non è un piccolo soggetto indipendente, ma James Murdoch, figlio di Rupert e CEO per l'Europa e l'Asia di News Corp (che non si direbbe soffrire di problemi di visibilità o di espansione nel mercato).
Sarà almeno felice Murdoch, ora che sembra avvicinarsi a grandi passi una radicale riorganizzazione di BBC, con relativo dimagrimento. Le notizie delle ultime ore parlano in particolare della privatizzazione di BBC International, che dovrebbe dare il benvenuto a nuovi azionisti – consentendo alla TV pubblica di mantenere tuttavia il controllo sulle attività commerciali, come la distribuzione di trasmissioni come "Top Gear", il merchandising e il licensing. In prima linea tra i possibili investitori figura Channel 4: ma nessuna ipotesi, a detta del direttore generale Thompson, è ancora esclusa, compresa quella di coinvolgere i diretti competitors (fischiano le orecchie?).
Privatizzazione? Vendita? Ai concorrenti privati? Fosse accaduto da noi, avremmo certamente detto: non è la BBC. E invece….