La girandola di accordi, alleanze, acquisizioni e partnership che ha interessato il mondo del video online nelle ultime settimane non accenna ad arrestarsi. La parte del leone è toccata a Disney, che ha messo a segno due colpi: anzitutto, il lancio del servizio cloud-based Disney Movie Anywhere, in partnership con Apple. Da un lato, l'offerta video, fruibile da app in mobilità o da Internet su PC, rappresenta un'alternativa alle intese culminate nel sistema Ultraviolet; dall'altro, la formula del video in cloud intende fronteggiare le offerte electronic-sell-through lanciate da operatori broadband e cavo come Comcast e Verizon.
Mentre Apple conferma l'interesse per la TV, di recente corroborato dai risultati di vendita della Apple TV (le cui vendite hanno fruttato un miliardo di dollari nello scorso anno), Disney punta sul servizio per risollevare i numeri dell’home entertainment, in crisi da ormai cinque anni, raggiungendo i vari rightowners (come Turner, Scripps, Fox) che hanno già abbracciato le strategie di TV Everywhere. Ma non basta: grazie all'accordo finalmente raggiunto con Dish Networks, che mette fine a un lungo battibecco, anche i canali live che fanno capo a Disney (in primis ABC) saranno fruibili in modalità multiscreen. I concorrenti non stanno a guardare: ancora dagli USA giunge la notizia dell'intesa tra Time Warner Cable (sì, proprio quella interessata dalla proposta indecente di Comcast) e Epix, la joint-venture tra Viacom, Paramount, MGM e Lionsgate, per un pacchetto di quattro canali che porteranno ai clienti dell'operatore cavo più di 2000 film.
La situazione non sembra tranquilla neppure sul fronte europeo, dove tra le novità del Mobile World Congress appena concluso spiccano quelle relative ai servizi di videostreaming free. YouTube ha annunciato di essere impegnato in iniziative con gli operatori IPTV europei, con l'obiettivo finale dell'integrazione nelle loro EPG. In altri termini, le playlist – alle quali YouTube assegnerà, per sua ammissione, sempre più importanza – garantiranno un'esperienza di visione in tutto simile a quella di un "tradizionale" canale televisivo.
Questo mentre la YouTube francese, Dailymotion, si vede corteggiata da Microsoft, che valuta l’ingresso nell’azionariato accanto a Orange. In un panorama come quello francese, nel quale i player di mercato nazionali sono impegnati a organizzare contromosse preventive per lo sbarco di Netflix, è difficile prevedere se Microsoft – che resta un emblema dell'IT a stelle e strisce – possa riuscire dove Yahoo aveva fallito; ma è altrettanto difficile che Dailymotion possa resistere a lungo alla spinta all'aggregazione che sta contagiando tutto il settore.