La comprensione, scriveva Heidegger in “Essere e tempo”, è sempre emotiva. Per comprendere, è quindi necessario (ri)partire dall’emozione: tuttavia, se deve trattarsi di una comprensione perspicua, non superficiale, l’emozione deve essere colta e investigata nella sua complessità, nella sua struttura articolata, che non può ridursi a una semplice contrapposizione bipolare.
Questo vale a maggior ragione quando la fonte dell’investigazione è rappresentata dai social network. Laddove le sentiment analysis tendono a rappresentare un universo polarizzato – tra amico/nemico, piacere/dolore, consenso/dissenso -, strumenti più raffinati (ancorché più tradizionali, e magari meno “sexy”) come quelli dell’analisi testuale possono invece rendere conto in maniera più sfaccettata della mappa emotiva che ne deriva. L’assunzione di base è che la conversazione social rappresenti a tutti gli effetti un testo, articolato, strutturato, percorso al suo interno da legami intercettabili.
Nello specifico dell’analisi condotta da Felicia Pelagalli, che ha preso in considerazione un social network come Twitter, si tratta di legami emotivi, interni a un testo che parla di Europa. Raccogliendo un insieme di tweet pubblicati tra Gennaio e Febbraio 2017, contenenti le parole chiave Europa e UE, Pelagalli ha condotto un’analisi testuale, incentrata sulle co-occorrenze di parole, che ha infine prodotto una eloquente rappresentazione grafica delle emozioni che oggi strutturano l’atteggiamento dei cittadini verso l’Unione Europea. Una sorta di mappa emotiva dell’Europa, insomma: uno dei migliori modi per ricordare, proprio in questi giorni, i 60 anni trascorsi dai Trattati di Roma, e fare i conti con ciò che l’Europa è diventata per noi.