Siamo in molti a concordare sul fatto che la sfida centrale del nostro tempo sia la formazione. E siamo ancora di più a sostenere la necessità di un’accurata preparazione, di un allenamento efficace per comprendere e affrontare le questioni aperte quando si parla digitale: un ambito che avvolge, coinvolge, stravolge ormai completamente le nostre esistenze, non solo lavorative.
Nel nostro paese si parla spesso di mismatch tra le competenze richieste dal mercato del lavoro e quelle effettivamente consolidate dal percorso di studi. E tuttavia, proprio perché la tecnologia non è solo il medium delle nostre attività, ma anche il messaggio delle nostre vite, per formare all’innovazione non occorre solo fornire un background di strumenti e tecniche. Paradossalmente, l’IT sembra anzi prepararsi a farne a meno: come spiega bene Greg Satell, infatti, l’era del cloud computing ha determinato lo spostamento da piattaforme potenti e complesse, appannaggio di poche grandi aziende, difficili da progettare e da modificare, a sistemi sempre più leggeri e snelli, alla portata di tutti o quasi, per programmare i quali presto potrebbe non essere più necessario neppure conoscere il codice: il modello no-code platform promette di rivoluzionare il software, e “il futuro della tecnologia è sempre più umano”.
Formare all’innovazione significa allora intervenire sulla comprensione dell’ecosistema digitale, per definizione “ipercomplesso” (copyright Piero Dominici): signica coltivare una prospettiva olistica nella quale i talenti di varia estrazione cooperano alla nascita, allo sviluppo e alla gestione delle idee che si traducono in nuova crescita. In questo quadro, la parola chiave è “talenti”: perché l’intelligenza artificiale, il cloud, l’Internet delle cose, i Big Data e la Blockchain sono sulla bocca di tutti, ma pochi sanno esattamente di cosa si tratti, e meno ancora sono quelli che saprebbero spiegarne la rilevanza per il nostro prossimo futuro. Ecco perché la prima iniziativa della Vetrya Academy, la scuola di innovazione promossa da Vetrya, è una Summer School aperta ai neolaureati: studenti meritevoli, che hanno appena conseguito un titolo triennale, o magistrale, in qualsiasi disciplina, e si preparano a intraprendere un cammino da professionisti del digitale. Un progetto già riconosciuto tra i migliori cinque per chi vuole dedicarsi alla formazione personale, magari per cimentarsi poi come startupper.
Quale che sia la loro scelta, nella loro vicenda lavorativa, i candidati che supereranno la selezione sentiranno certamente parlare ancora a lungo dei termini che abbiamo appena citato, ne scandaglieranno le possibilità, ne applicheranno le varianti: ma è adesso, all’inizio del percorso, che hanno bisogno di coglierne il senso, di scorgerne le potenzialità, di contestualizzarle nelle aziende che hanno già abbracciato la trasformazione digitale. E’ adesso che noi vogliamo esserci: insieme a docenti, testimonial aziendali, leader dell’innovazione e tutor che per cinque giorni di full immersion li guideranno a toccare con mano le soluzioni e i servizi digitali di domani. E se questo domani li vedrà protagonisti – magari proprio dove oggi muovono i loro primi passi – saremo i primi a festeggiare.