A una settimana di distanza dall'annuncio dell’acquisizione di Time Warner Cable da parte di Comcast – il suo maggior competitor -per circa 45 mld di $, e in attesa responso del regolatore, l'onda d'urto scatenata dalla mossa non accenna ad arrestare il suo impatto. L'operazione avviene nel contesto di un mercato della TV via cavo in discesa rispetto al complesso del panorama pay-TV, e in particolare al videostreaming; oltre a rispondere a un evidente obiettivo di consolidamento geografico, si preannuncia gravida di conseguenze per il mercato del video on demand.
Ne sa qualcosa Apple, impegnata da tempo in un negoziato con TWC in vista del lancio della nuova Apple TV – non un vero e proprio televisore connesso, come quasi tutti si attendevano, ma un aggiornamento dell’attuale dispositivo, da collegare al TV di casa e alla Rete. Invece di esporsi in prima persona nelle trattative sui contenuti, Apple sembra intenzionata a fare un passo indietro e farsi intermediare da operatori via cavo come TWC: in questo caso, tuttavia, dovrebbe rinunciare – cosa piuttosto inusuale per la società della mela morsicata – al legame esclusivo con la clientela, che resterebbe appannaggio del suddetto operatore. Niente di meglio per Comcast-TWC, già forte della posizione dominante nel mercato broadband, che amplierebbe il controllo sui dati degli utenti e potrebbe così contare su un’accresciuta leva negoziale nei confronti dei rightowner.
Ma neppure Netflix resta immune dalle conseguenze dell’amore tra Time Warner Cable e Comcast. Da un lato, la società di Reed Hastings sembra dover rinunciare al progetto di sbarcare sui set-top-box di TWC: la sola presenza del servizio di videostreaming a pagamento rischierebbe di cannibalizzareX1, la nuova piattaforma di video online su cui Comcast vuol puntare. Dall’altro, dopo la sentenza del tribunale di Washington che ha accolto il ricorso di Verizon, Netflix ha dovuto scendere a patti proprio con Comcast per garantire una migliore qualità di connessione ai propri utenti, che nell’ultimo mese hanno esperito rallentamenti del 14% durante la prima serata; pare ora che la stessa Verizon debba seguire a breve.
E mentre alcuni osservatori si domandano preoccupati se siamo di fronte alla fine della net neutrality, le indiscrezioni danno Netflix alla ricerca di intese con operatori broadband come Orange, in vista dello sbarco in Francia nel prossimo settembre: per il momento, limitandosi a un'offerta combinata ADSL+video, ma in futuro chissà. Mai sottovalutare le conseguenze dell'amore.