Nella trionfalistica intervista rilasciata a Hollywood Reporter in occasione degli Screenings di Los Angeles, Ted Sarandos – il chief content officer di Netflix – non ha fatto mistero della sua soddisfazione per le scelte editoriali operate dalla piattaforma nell'ultimo anno. La prima visione di House of Cards, prodotta originalmente per la piattaforma online, le ha portato complessivamente ulteriori 2 milioni di abbonati, facendo salire a 29,2 milioni il numero di sottoscrittori nei soli USA (sono 36 a livello globale).
Difendendo le proprie scelte – anche le più costose, a livello di budget editoriale – Sarandos ricorda con particolare piacere di avere resistito di fronte alle sollecitazioni telefoniche da parte dei suoi colleghi più blasonati, nel mondo dei network via broadcast o cavo, per spingerlo a pubblicare i 13 episodi della serie uno alla volta, settimana dopo settimana. Al contrario, la pubblicazione contemporanea di tutti gli episodi da parte di Netflix si è dimostrata vincente: confermandosi tale, più di recente, anche nel caso della nuova anteprima della piattaforma, quella della quarta stagione di Arrested Development, che al suo lancio ha riscosso un successo ancora maggiore di Cards ed è stata vista per intero – un episodio tira l'altro – da almeno il 10% degli abbonati entro il giorno successivo alla pubblicazione.
Il modello "binge watch" non comporta soltanto un profondo mutamento nelle abitudini di fruizione, ma anzitutto nel processo di produzione del contenuto, che si ripercuote a seguire sulle dinamiche del contesto industriale. Sarandos sottolinea come una simile scelta comporti una rivoluzione nella scrittura della serie, sceneggiata come se si trattasse di un film lungo 13 ore: senza più fermarsi al solo pilot, e senza aver bisogno di accorgimenti narrativi come la ricapitolazione o i cliffhanger all'inizio e alla fine di ogni puntata. Una sorta di "storia infinita", che i fruitori del video on demand, a differenza degli spettatori televisivi "tradizionali", sono spinti a seguire dall'inizio alla fine, senza fermarsi.
Ad ogni televisione, ancora una volta, il suo contenuto: la strategia "development and pilot", per la quale Sarandos professa in ogni caso rispetto, continuerà certamente ad essere adottata dall'industria televisiva, ma non è necessariamente adatta per ogni piattaforma di distribuzione. Comprenderlo, ed agire di conseguenza, decide del successo delle piattaforme stesse in misura non inferiore alla qualità del contenuto in sé.