Niente male per un'indagine "artigianale" (anche se definirla "la prima indagine italiana sul consumo di serie TV" sembra un po' troppo): 1400 aderenti in tutta Italia, che dal 26 marzo al 31 luglio hanno aderito, compilando un questionario online, alla ricerca "Censimento.TV", incentrata sulle motivazioni che spingono migliaia di italiani a ignorare l'offerta della TV generalista e a cercare prodotti televisivi sul mercato estero.
Per avere un'idea delle dimensioni del fenomeno, il 91% dei partecipanti possiede un televisore, ma solo il 17% lo utilizza per guardare serie TV: al contrario, il 67% degli intervistati dichiara di utilizzare a questo scopo il computer. Questo pubblico mira in pari tempo a seguire la programmazione in lingua originale, e a vedere prodotti che in Italia non arrivano.
A seguire, il 62% degli intervistati preferisce il download di serie TV rispetto allo streaming, ma anche alla pay TV: la ragione dominante della preferenza sta nella
possibilità di seguire la programmazione originale senza tempi di attesa
– dato che ripropone con forza il problema delle finestre di diritto
video, che necessitano di una revisione significativa alla luce delle
nuove modalità di distribuzione. Per quanto i risultati dell'indagine non possano essere considerati scientifici, il progetto contribuisce almeno a confermare l'esistenza di nodi come questo, ancora da sciogliere, per completare la transizione alla nuova TV.