E' ufficiale: in Gran Bretagna gli investimenti pubblicitari su Internet nei primi 6 mesi di quest'anno hanno superato quelli sulla TV. Non che sia il primo caso: un analogo sorpasso era già avvenuto in Danimarca, sei mesi fa; ma è la prima volta che questo accade nell'economia "avanzata" di uno dei primi otto paesi più industrializzati del mondo. Le cifre fornite dall'Internet Advertising Bureau parlano chiaro: mentre il 23,5% della spesa pubblicitaria britannica è stata destinata alla Rete, con un investimento di 1,75 miliardi di sterline da gennaio a giugno 2009 (circa 2 miliardi di euro), la televisione è rimasta ferma al 21,9%.
Certo, non si tratta di dati definitivi: leggendo tra le righe, si scopre che a dare una mano alla storica
svolta è stata la crisi, che non ha mancato di investire il settore
pubblicitario – già in sofferenza, a dire il vero, da qualche anno, e
non solo in UK. Ma se si recepissero nel secondo semestre i mutati segnali economici e finanziari, sul termine annuale la TV potrebbe rifarsi.
E forse si è già rifatta. Se la situazione globale ha scoraggiato dall'impiegare ulteriori risorse sul piccolo schermo (-17% rispetto allo scorso anno), non ha fatto tuttavia desistere dall'impegnarsi sul fronte video: è interessante sapere che, mentre l'acquisto di banner è calato del 5,2% anno su anno, l'online video advertising è cresciuto addirittura del 300%. Un balzo in avanti considerevole, seppure proveniente da una fetta relativamente contenuta della torta (il valore complessivo della pubblicità video su Internet non supera i 12 milioni di sterline). Insomma, non c'è social networking, non c'è email, non c'è viral marketing che tenga: a dare una mano a Internet, sia pure sotto mentite spoglie, è stata ancora la TV.