Fiorello migra su Sky: e tutti a denigrare la gestione della Rai, il solito carrozzone statale senza visione, che lo ha lasciato andare via. Poi accade che Mike Bongiorno abbandoni il Biscione, reo di non aver rinnovato il suo contratto di esclusiva, per lo Squalo: e tutti a gridare alla decadenza della TV terrestre, a inneggiare alla nuova frontiera generalista del satellitare, a fare il tifo per il nuovo terzo polo targato Murdoch. Poi accade che Maurizio Costanzo lasci la scuderia Berlusconi per fare tardivo ritorno all'ovile, e condurre una trasmissione dedicata al teatro sulla TV pubblica: e tutti a alludere dandosi di gomito alla situazione disperata di Mediaset, alla sconfitta di (Pier)silvio, alla cecità del management che lascia scappare le colonne portanti dell'azienda.
In realtà, accade anche qualcos'altro – o è già accaduto. E' accaduto che molti transfughi de La 7, causa nuova (e più economica) gestione, abbiano nel frattempo trovato posto nella programmazione di Rai o Mediaset (Chiambretti e Bignardi, ad esempio); che alcuni volti più o meno noti di Sky si siano prestati anche alla TV terrestre (magari per sostituire volti ancora più noti, ma in rotta di collisione con la dirigenza televisiva, come Vinci); che per qualcuno che si rifugia sotto le pinne dello Squalo, qualcun altro ne fugge (come Afef, destinata a condurre un talk show sul nuovo canale satellitare di Rcs, "Lei", che ha rinunciato ancora prima di partire).
Come chiamare tutto questo? Difficile trovare un nome, specialmente per quelli che finora hanno parlato forse troppo in fretta ora di decadenza, ora di innovazione. Ancora più difficile abituarsi semplicemente all'idea di un cambiamento nel nostro panorama televisivo, nonostante lo si sia invocato per decenni, sperando che l'avvento delle nuove tecnologie (prima il satellite, ora il digitale terrestre) potesse di per sé realizzarlo. E ora che il cambiamento arriva, e non sono le tecnologie a portarlo, ma le persone, eccoci smarriti, disorientati, come nemmeno i concorrenti alla domanda finale da un milione di euro di un quiz di Gerry Scotti. A proposito, ma Gerry Scotti…