Un matrimonio (Comcast-NBC) e un funerale (la convergenza)

Cosa succede quando la più grande società di trasmissione via cavo si unisce a un colosso dei contenuti TV? La risposta a questa domanda sta per arrivare dagli Stati Uniti, dove ieri è stato siglato l'accordo tra Comcast e General Electric per la fusione delle attività media in una newco – posseduta da Comcast per il 51% – cui farà capo NBC Universal, a sua volta in procinto di essere ceduta per il 20% a General Electric dal gruppo Vivendi. Un altro caso di "convergenza"? (qualcuno ha già rispolverato questo termine, che ha conosciuto tempi migliori).

Forse no: di certo, quando all'inizio del decennio si parlò di "convergenza" fronte al matrimonio tra AOL e Time Warner, lo si fece sotto altri auspici. Ci fu chi, di fronte all'evento che sembrava additare in Internet la via maestra per l'unificazione tra i media, credeva di smentire definitivamente chi, come James Clark di Silicon Graphics (e poi di Netscape).solo qualche anno prima aveva indicato nella televisione interattiva il trait d'union. Poi AOL-Time Warner finì con un fallimento industriale; la televisione prese altre strade, tra cui quella dell'effettiva interattività, e il cavo e la fibra ottica si affermarono effettivamente come "tecnologie di base dell'economia del futuro", come aveva dichiarato Clark nel '94.

Basta a questo punto l'affaire Comcast- NBC per ribaltare i ruoli tra chi aveva "ragione" e chi aveva "torto", per assegnare la palma del vincitore al terminale televisivo, sostenuto dal cavo, e quella dello sconfitto alla Rete "pura"? Decisamente no, vista la fluidità degli scenari – sottovalutata dagli stessi che proprio in questa fluidità sembravano trovarsi più a loro agio. Ma il matrimonio tra i due giganti basta almeno a seppellire definitivamente l'incauto termine di "convergenza", che semplifica nella complementarità tra contenuti e veicoli di trasporto una dinamica decisamente più articolata. La quale che non vede oggi, come non vedeva allora, il confronto tra players "puri", ciascuno dei quali si offrirebbe all'utente/spettatore nella sua presunta nudità, ma un aggregato sempre più composito di strumenti, di messaggi e di reti, utilizzati dallo stesso utente/spettatore per fini diversissimi da quelli per i quali erano stati concepiti, e in nome dei quali tuttora si cerca di spacciarli per un buon partito alla donzella di turno.