Qual è lo stato di salute della TV generalista? Data da più parti, e da tempo, per agonizzante, nell'anno che si avvia alla conclusione ha al contrario dato segni di insperata vitalità. Il dato interessante è che questa vitalità proviene soprattutto dal fronte dell'informazione e dell'approfondimento, sia pure rivisti e corretti – e non da quello dell'intrattenimento, che all'inizio del decennio sembrava dover dominare la scena, grazie all'irruzione dei nuovi format legati al modello del "reality".
Per entrare nel merito, i dati di ascolto più interessanti degli ultimi mesi si devono principalmente a un TG e a un talk show. Nel primo caso si tratta, com'è noto, del nuovo notiziario di La7, affidato a Enrico Mentana, il cui exploit di audience rispetto alla media della rete ha rimesso in corsa non solo i direttori dei telegiornali delle altre reti, ma anche le trasmissioni della stessa emittente, spronate ad allineare il proprio share a quello dell'ex conduttore di "Matrix".
Nel secondo caso, si parla naturalmente di "Vieni via con me", che ha sconfitto alla guerra dell'Auditel un Grande Fratello ormai sfibrato, e attirato verso il piccolo schermo un numero di spettatori pari solo ai grandi eventi sportivi o di intrattenimento. Proprio quelli il cui declino sembra invece inesorabile, malgrado le ricorrenti e infinite discussioni sul modo migliore per rivitalizzare le gare canore tra ex glorie della musica o per valorizzare l'aspetto intellettuale delle concorrenti in bikini.
L'impressione è che, più che Sanremo o Miss Italia, a soffrire sia piuttosto il concetto di intrattenimento in sé, specialmente se – come in questi casi – fine a se stesso. Del resto, come dimostra il caso del GF10, neppure la leva del reality basta a interessare in maniera più che episodica un pubblico largo come quello della TV generalista. Non che questo pubblico disdegni la leggerezza, o il sorriso: ma queste sono in sé incapaci di coinvolgerlo per l'intera durata del prime time. Lo spettatore generalista preferisce ormai l'intrattenimento in piccole dosi, come quelle in cui viene elargita da Fiorello attraverso gli spot per il suo editore televisivo, Sky, e per una nota compagnia telefonica: pillole di buonumore, che forse non competono alla pari con gli ultimi spettacoli dell'ex animatore di villaggi: ma rappresentano senz'altro il migliore show in circolazione.