Dopo un anno quasi intero vissuto prevalentemente tra le mura domestiche, non è una sorpresa che molte delle novità presentate al CES 2021 di Las Vegas – per la prima volta in edizione completamente digitale, viste le persistenti limitazioni dovute alla pandemia – riguardino proprio le case. Certo, prodotti e servizi per la smart home non sono una novità per la fiera tecnologica più importante al mondo; ma l’impressione è che quest’anno, più che nei precedenti, l’obiettivo fosse quello di migliorare quanto più possibile una permanenza forzata che si annuncia meno breve del previsto, per tutti.
Proprio tutti: a partire dai più anziani, magari da soli, ai quali ha pensato un’intelligentissima lampada di nome Nobi, sviluppata da una startup, e dotata di innumerevoli sensori per rilevare eventuali cadute o segnalare movimenti irregolari. Proseguendo con gli immancabili smartworker, ai quali è dedicata una nuova generazione di laptop (da Dell, a Lenovo, a HP) che sembra ormai riduttivo definire tali, vista l’ampiezza del display rispetto alle dimensioni e alla leggerezza, o le prestazioni audio e video garantite per le conferenze. Per facilitare la vita di chi lavora da casa intervengono in forze i robot, dai “classici” aspira-e lavapavimenti, che si sono ormai moltiplicati, ai veri e propri automi umanoidi come quelli presentati da Samsung, in grado di maneggiare oggetti tanto precisamente da saper caricare una lavastoviglie. E infine, ma non ultimi, gli ospiti a quattro zampe, ai quali è dedicata la speciale porta smart di MyQ, controllabile da remoto per permettere a cani e gatti di entrare e uscire dall’apertura inferiore; e se in combinazione con lo speciale collare intelligente, di farlo addirittura a loro piacimento.
Un capitolo a parte meritano le innovazioni che coniugano vita domestica e cura della salute. Ne è un esempio il concept di toilette intelligente di Toto, in grado di analizzare le deiezioni umane per una prima diagnosi dello stato di salute e qualche consiglio alimentare. Se in questo caso si tratta di attendere qualche anno, sono invece decisamente a portata di mano i sensori della qualità dell’aria, in grado di rilevare non solo le classiche informazioni (come quelle sull’umidità), ma anche quelle cruciali per un ambiente a prova di CoViD-19, come la concentrazione di aerosol. Dallo stesso produttore, Bosch, provengono i fitness tracker che utilizzano l’intelligenza artificiale anche senza connessione, utilizzando la tecnologia dell’edge computing, e quindi senza diffondere dati personali. In casa, sì: ma attivi, in salute, super accessoriati e ben assistiti (chissà per quanto ancora).