Chi programma i programmatori?

Non è più nemmeno una notizia: l’intelligenza artificiale, dopo aver avocato a sé i più svariati compiti di tipo ripetitivo, automatizzabili, e quindi di “basso livello”, è progressivamente ascesa a presidiare attività più complesse e articolate — dalle diagnosi mediche alla guida di veicoli — e intellettualmente raffinate fino a scrivere testi non solo di senso compiuto ma gradevoli, persino indistinguibili da quelli composti da un autore umano. Da ultimo, l’AI ha imparato a programmare, e a farlo traducendo in codice il linguaggio naturale: questo ufficialmente già dall’agosto dello scorso anno, quando è stato presentato Codex, il software sviluppato da OpenAI, la società di ricerca sull’AI fondata da Elon Musk (cui si deve tra l’altro GPT-3, l’intelligenza artificiale che produce i testi di cui sopra)… [continua su Startmag.it]