Che sorte avrà la televisione tridimensionale? Riuscirà la nuova tecnologia 3D, dopo essere entrata di prepotenza nelle sale cinematografiche, alle quali ha conferito una nuova allure seduttiva (preziosa in tempi di competizione con i Blu-Ray e con l'ex-piccolo schermo), ad affermarsi anche nella visione domestica? Sarà vero, come hanno sostenuto gli analisti di Informa Telecoms&Media, che non siamo di fronte a un fenomeno di massa, in grado di cambiare le regole del gioco televisivo, anche per via dei costi degli apparati abilitati; o avranno ragione i produttori di televisori, che intravedono un grande futuro per la tridimensionalità, nonostante gli invasivi occhialini e la disponibilità per ora limitata di trasmissioni ad hoc?
E' vero che non basta dire tridimensionalità per dire successo. Dopo l'exploit di Avatar, lo stesso circuito cinematografico ha potuto constatarlo, data la decisa differenza tra gli introiti del kolossal di Cameron e quelli dei suoi epigoni (di animazione e non). E' anche vero che la sempre maggiore circolazione di titoli in 3D, se non arricchisce di per sé i botteghini, di certo contribuisce a creare negli spettatori una consapevolezza ormai consolidata: che rende la tecnologia familiare, la "addomestica", la trasforma in moneta corrente. Più 3D per tutti, insomma: non solo per i possessori di televisori ultrainnovativi o per esperti di new media.
Quale che sia il destino della tridimensionalità televisiva, una cosa è certa: non siamo di fronte a una bizzarria da tecnomaniaci, ma a una novità facile da capire, anche per chi non se la potrà permettere. Basta guardare al vocabolario pubblicitario, vera semantica della contemporaneità, per rendersene conto: sulle pagine di alcuni settimanali hanno già fatto la loro comparsa immagini promozionali (soprattutto legate al mondo del fashion) da ammirare in rilievo. Di più, il fatto che lo spot di un nuovo gestore telefonico abbia scelto, per far colpo sull'immaginario degli spettatori, una testimonial come Manuela Arcuri (non certo un'icona elitaria) in una inedita versione 3D, dimostra che la penetrazione nella "massa" della vulgata tridimensionale è già iniziata. Non resta che inforcare gli occhialini, dunque, e buona visione.