Google alla ricerca della TV perduta

L'intenzione di Google di portare nel mondo della TV il modello della ricerca web non è una novità. La prima dichiarazione in questo senso risale ad almeno quattro anni fa, nel 2006, quando il CEO di Google, Eric Shmidt, auspicò un accesso più ampio possibile ai più di 500 canali televisivi ormai disponibili per gli spettatori; e aggiunse che in fondo la Electronic Program Guide delle TV digitali altro non era che un motore di ricerca, proprio la specialità di Google. Già da allora, si moltiplicarono le illazioni su una possibile "Google TV" e sulle conseguenze che la sua nascita avrebbe potuto sortire sul mercato pubblicitario televisivo.

Nessuna meraviglia se oggi, alle voci relative all'accordo di Google con Dish Network per portare i contenuti video web su un set-top box (e quindi sul televisore di casa), tramite il sistema operativo Android, si sia tornati a parlare di "televisione googlizzata". Il punto vero starebbe nella possibilità di applicare alla selva di contenuti televisivi – che spaziano dai canali lineari free a quelli pay, dalle web-tv ai video on demand – un meccanismo di organizzazione, se non addirittura di ricerca, analogo a quello che ha migliorato significativamente l'accessibilità dei contenuti web.

Cno almeno due precisazioni. La migliore accessibilità non significa un'accessibilità "neutrale": così come in Internet, anche in TV quella che Google e il suo eventuale motore di ricerca restituiranno non sarà la fotografia "oggettiva" (termine quanto mai ambiguo persino nella realtà fisica, figuriamoci in quella mediatica) del panorama TV; ma una visualizzazione condizionata da fattori come la popolarità, la significatività dei termini nel contesto (finalizzata inoltre alla vendita di spazi pubblicitari, il vero business cui Google punta), le preferenze dello spettatore annotate dal gestore.

E qui siamo al secondo punto: un simile motore potrebbe diventare l'ennesimo, potente veicolo di controllo dei comportamenti di consumo mediatico in mano alla società informatica statunitense. Come ha ben sintetizzato Richard Gale di Agit8tor Media, "It already has all my emails, all my search strings….do I really want it
to know that I want to watch Midsummer Murders tonight as well?"