Mentre qualcuno è ancora impegnato a discutere sul lato A e il lato B della televisione, per fortuna in TV c’è anche qualcun altro che guarda altrove. L’European Broadcasting Union, che riunisce gli oprtatori televisivi pubblici dell’Unione Europea, ha organizzato per i prossimi 1 e 2 ottobre a Ginevra un seminario dedicato al software Open Source e alle sue possibilità di impiego nel campo audiovisuale. Il seminario è destinato ai professionisti (tecnici e non) della TV, per mostrare loro – sotto la guida di Michael Sparks della BBC – caratteristiche, possibilità e modalità d’impiego (ma anche limiti) del software applicato ai media.
L’iniziativa conferma da parte dell’associazione (e quindi dei broadcaster europei) un’attenzione ai nuovi media ormai non trascurabile. Tra l’altro, arriva a pochi giorni dalla conclusione di un meeting organizzato dalla stessa EBU a Londra con i rappresentanti di Google-YouTube, che ha stretto con vari membri dell’Unione accordi volti non solo a tutelare i partner sul piano legale, ma anche a cogliere opportunità di mercato. Partnership come quella già in vigore con la RAI, che ha messo fine alla querelle tra la piattaforma di video su Internet e la nostra TV di Stato. E così, chi volesse oggi rivedere le obsolete polemiche sulle reginette trasmesse dal nostro primo canale nazionale, può farlo visionando online i materiali originali della RAI: e così anche una TV vecchia può permettersi un nuovo media.