… potrete ben presto non solo immaginare, ma anche guardare dal vivo. Stando alle anteprime dell'IFA 2009 di Berlino, la tridimensionalità cesserà ben presto di essere un'avanguardistica prerogativa cinematografica per estendersi al piccolo schermo: che così cesserà del tutto di definirsi tale, per contendere alle sale la palma dell'emozione più forte. Tanto verrebbe da dire, a giudicare dalle promesse delle case produttrici di televisori in 3D; ma c'è un importante dettaglio da non trascurare. L'esperienza della fruizione televisiva dal salotto di casa, com'è noto, resta completamente diversa da quella delle sale cinematografiche, a dispetto dei sistemi di home theather e degli schermi ultrapiatti.
Il consumo sul mezzo televisivo di contenuti (film in primis) adatti alla tridimensionalità è, per la stragrande maggioranza degli utenti, ancorato alla disponibilità di una mediateca personale, o limitato da una programmazione ad oggi ancora confinata a poche eccezioni tematiche e pay. Una spinta decisiva potrebbe venire dallo sviluppo di sistemi che non richiedano la mediazione dei famigerati occhialetti, che davvero poco si accordano con l'atmosfera domestica. Questa compresenza di condizioni allontana decisamente la fisionomia della televisione in 3D da quella dei vecchi tubi catodici, ma anche dei nuovi LCD o plasma; e rende meno peregrina la domanda se, più che l'evoluzione di un media già esistente, quella che si prospetta non sia la nascita di un mezzo di comunicazione integralmente nuovo.